Boom trasversale di consapevolezza e approccio a prodotti di qualità
Senza un’alimentazione sana, non possiamo sperare di porre fine alla malnutrizione e non sconfiggeremo la fame se non arginiamo le perdite alimentari.
L’Onu, quindi, dichiarando il 2021 l’anno della frutta e della verdura ha riconosciuto l’urgente necessità di aumentare la consapevolezza dei benefici nutrizionali e sanitari del consumo di frutta e verdura e di sostenere diete sane attraverso una maggiore produzione e consumo sostenibili di ortofrutta.
In Italia crescono i consumi di ortofrutta.
Nell’Unione Europea, l’Italia è il Paese in cui la propensione al consumo di frutta è più elevata segno evidente che la preoccupazione per l’attuale situazione socio-sanitaria, ha contribuito a orientare le scelte dei consumatori verso criteri più salutisti e controllati, conferendo una decisa priorità al tema della sicurezza alimentare e alle garanzie di qualità.
Il 77% degli italiani over 6 anni ha consumato giornalmente frutta; meno diffuso il consumo di verdura, che riguarda in media poco meno della metà della popolazione (solo il 47% la mangia almeno una volta al giorno).
Nel complesso, l’81% della popolazione in Italia assume almeno una porzione di frutta o verdura al giorno.
Il primato italiano riguarda anche le quantità, oltre che la frequenza di consumo: nel 2020, secondo le elaborazioni di Nomisma, il consumo pro capite annuo di ortofrutta fresca in Italia è stato di 160 kg, di gran lunga superiore rispetto a quello di molti paesi europei come la Germania o il Regno Unito.
Nella GDO invece 4 consumatori su 10 all’atto dell’acquisto considerano il packaging non solo per avere informazioni sul prodotto ma anche per ottenere dettagli sui materiali utilizzati per confezionarlo, e un 48% ha smesso di acquistare prodotti con troppi imballaggi (fonte: Osservatorio Nomisma Packaging del Largo Consumo).
Secondo Nielsen, il 40% degli italiani pensa di poter cambiare marca pur di prediligere confezioni green e, sebbene il 41% degli intervistati dichiari sia molto facile trovarli nei negozi, in Italia solo il 25% delle aziende offre prodotti green.
Un mondo consumatore più attento e consapevole che mette al primo posto la qualità.
E’ il momento di mangiare bene.
Consapevolezza unita alla tracciabilità e alla fiducia del negoziante hanno favorito l’utilizzo degli strumenti digitali di vendita, alla rapidità e soprattutto al delivery.
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Un vero e proprio boom che anche nella città di Ferrara viene rappresentato al meglio a livello globale dall’azienda Salvi Vivai insignita del Guinness World Records per la ciliegia più pesante al mondo. Il frutto, della varietà Sweet Stephany e proveniente dal ceraseto sperimentale dell’azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore (Ferrara), ha fatto registrare un peso di 26,45 grammi, battendo così il record precedente di 23,93 grammi.
Un ritorno alla terra come valore e bene da preservare dove tutti gli operatori della filiera dovranno fare i conti con un consumatore che esige frutta e verdura più consapevole ed una filiera trasparente ed etica.
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