Infrastrutture per una mobilità marittima sostenibile
I porti diventano ‘verdi’ e sono pronti alla transizione ecologica. I capisaldi sono racchiusi in sei azioni chiave: innovazione tecnologica e digitalizzazione, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria (‘corridoi green’), progressiva elettrificazione dei consumi con fonti rinnovabili e supporto all’adeguamento degli scali e della flotta navale.
La necessità di rendere le attività ancora più sostenibili deve essere vista come una grande opportunità per gli investimenti, soprattutto per i porti. Ciò è chiaro anche da quanto riportato nelle prime bozze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, previsto nel piano europeo Next generation EU.
La missione del piano ribattezzata “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” si concretizza in due linee di azione che prevedono quattro progetti tra riforme e investimenti, per un ammontare complessivo di risorse pari a 27,7 miliardi di euro.
Nella prima linea azione troviamo l’alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0 che prevede la realizzazione di “una serie di opere infrastrutturali sia sulla rete ferroviaria sia su quella stradale per facilitare la mobilità dei cittadini e delle merci, contribuendo anche a renderla sostenibile”. Inoltre, vi è la previsione di Opere Ferroviarie per la mobilità e connessione veloce del Paese in linea con i corridoi europei TEN-T, innalzando gli standard tecnologici e di sicurezza della rete e dei suoi principali nodi.
Nella seconda linea d’azione vediamo l’intermodalità e logistica integrata. Ciò attiene al miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti in chiave green. Sono previsti due elementi progettuali: “il miglioramento della capacità e produttività dei principali porti attraverso una serie di interventi puntuali che coinvolgono l’accessibilità portuale e dei collegamenti ferroviari e stradali con i porti. Inoltre, la sostenibilità ambientale dei porti attraverso il miglioramento della situazione ambientale e la riduzione delle emissioni di CO2 dei porti (riducendo le emissioni inquinanti da combustibili fossili sia degli edifici, che degli impianti, che dei mezzi di servizio sia terrestri che navali)”.
Questi progetti riguardano in primis porti e intermodalità collegata alle grandi linee di comunicazione europea.
“Sono i porti maggiori interessati dall’intervento (Genova e Trieste) snodi strategici per l’Italia e per il commercio nel Mediterraneo per i quali si prevede lo sviluppo delle infrastrutture portuali e delle infrastrutture terrestri di interconnessione”. Sono poi previsti altri interventi su porti, infrastrutture e reti Ten-T.
In questo secondo caso si parla di “interventi di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico dei porti (Green ports) per la conversione della flotta navale con mezzi aventi un minor impatto ambientale, per l’elettrificazione delle banchine (Cold ironing), per il rinnovo in logica sostenibile del parco autotrasporto e del trasporto ferroviario merci e per la digitalizzazione dei sistemi logistici portuali e aeroportuali”.
Inoltre il Piano specifica che tali interventi avverranno in un quadro di riforme relative a:
1) la semplificazione delle operazioni di import/export attraverso l’effettiva implementazione dello sportello unico doganale, con la creazione di un apposito Portale, lo sviluppo di interoperabilità con le banche dati nazionali, il coordinamento da parte della dogana delle attività di controllo;
2) il potenziamento delle Zes (Zone economiche speciali) che, grazie alla semplificazione amministrativa, all’applicazione di una legislazione economica agevolata e all’offerta di incentivi di natura fiscale, potranno attrarre investimenti produttivi;
3) lo snellimento delle procedure di autorizzazione alla realizzazione degli impianti per il cold ironing di competenza di Terna;
4) per quanto riguarda la digitalizzazione, il coordinamento della Piattaforma strategica nazionale UIRNET con la rete dei porti al fine di attivare su tutti i porti i Port Community Systems (PCS), strumenti di digitalizzazione dei movimenti passeggeri e merci”.
E’ un’importante opportunità di innovazione, rafforzamento della filiera industriale del Paese e di riduzione dell’inquinamento nelle città portuali italiane.